lunedì 30 novembre 2009

Banca d’Italia: presentata una guida per i mutui.

 

Dopo le ultime vicende finanziarie e la crisi che non ci lascia respirare, la Banca d’Italia a deciso di fornire una guida pratica e fatta di semplici parole per tutti i cittadini che decidono di chiedere un prestito, ma ancora di piu’ per tutti coloro che decidono di chiedere un mutuo.

I cittadini devono muoversi tra numerose offerte del mercato e non sanno ancora quale puo’ essere la soluzione migliore tra il tasso variabile, fisso o misto di cui si parla sempre pochissimo ma che viene sottoposto in alcuni casi all’attenzione dei clienti che si rivolgono a istitutivi credito.

Il mutuo è suddiviso in due parti: una con il tasso fisso, una con il tasso variabile. Il doppio tasso è consigliabile a chi preferisce una soluzione intermedia tra il tasso fisso e il tasso variabile, equilibrando vantaggi e svantaggi di ciascuno. In alcuni casi gli enti pubblici possono contribuire al pagamento degli interessi del mutuo.

Le imposte e le agevolazioni fiscali sussistono quando il mutuo è concesso da una banca, il cliente paga un’imposta pari al 2% dell’ammontare complessivo, o allo 0,25% nel caso di acquisto della “prima casa”.

L’imposta è trattenuta direttamente dalla banca, per cui la somma percepita dal cliente è inferiore all’importo concesso. Se il mutuo è concesso da un’impresa non bancaria, per esempio una società finanziaria, le condizioni sono meno favorevoli. Ci possono poi essere altre imposte legate all’iscrizione dell’ipoteca o ad altri adempimenti.
Gli interessi pagati per un mutuo ipotecario per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione principale sono detraibili dall’Irpef.

Per restituire il denaro si parla anche di piano di ammortamento. È importante, per i mutui che sono o potrebbero rimanere a tasso fisso per tutta la durata del contratto, chiedere all’intermediario di poter esaminare il piano di ammortamento.

Il piano di ammortamento è il progetto di restituzione del debito. Il piano stabilisce la data entro la quale tutto il debito deve essere pagato, la periodicità delle singole rate (mese, trimestre, semestre) e i criteri per determinare l’ammontare di ogni rata. Esistono diversi meccanismi di restituzione del finanziamento.

In Italia, il piano di ammortamento più diffuso è il metodo cosiddetto “francese”: la rata prevede una quota capitale crescente e una quota interessi decrescente. All’inizio si pagano soprattutto interessi; a mano a mano che il capitale viene restituito, l’ammontare degli interessi diminuisce e la quota capitale aumenta. La variazione della composizione della rata in quota capitale e quota interessi può incidere sulle detrazioni fiscali, il cui importo può quindi cambiare di anno in anno.

Tutte le informazioni utili al cittadino sono disponibili sul sito della Banca d’Italia.

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