La UE rialza le previsioni di crescita.
La Commissione Ue ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita dell'economia europea per il 2010: il Pil dell'Eurozona, secondo le nuove stime, si attesterà all'1,7% contro lo 0,9% stimato in primavera, mentre la Ue nel suo insieme crescerà dell'1,8%. A trainare la ripresa sono Germania e Polonia, che cresceranno quest'anno del 3,4%, mentre il Pil italiano si attesterà, secondo Bruxelles, a +1,1% (in rialzo rispetto allo 0,8% previsto a maggio).
I dati migliorano dunque ma, se anche "l'economia europea è chiaramente sulla via della ripresa, in maniera più forte di quanto previsto nella scorsa primavera", questa ripresa "resta fragile" soprattutto per "la grande incertezza" sull'evoluzione della situazione a livello mondiale, secondo il commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, che commenta le nuove previsioni economiche di Bruxelles per il 2010.
Per Rehn, dunque, nonostante la ripresa, la prudenza è d'obbligo. Restano infatti grandi incertezze intorno all'evolversi dell'economia europea, con i rischi di "un ulteriore indebolimento della domanda esterna e di nuove tensioni sui mercati finanziari, che, avverte il commissario, non possono essere escluse". Tra i fattori di rischio anche il fatto che il radicale risanamento dei conti pubblici potrebbe penalizzare, soprattutto in alcuni Paesi, la domanda interna, dunque i consumi privati.
Ma la parola d'ordine per Bruxelles resta sempre quella degli ultimi mesi: "Avanti con la salvaguardia della stabilità finanziaria e col risanamento dei bilanci. Queste - ribadisce Rehn - rimangono le priorità assolute". Poi bisogna sperare che le economie dei principali partner mondiali della Ue non influenzino negativamente la ripresa europea. Anche se, spiega Bruxelles, lo scenario della "doppia recessione" appare "poco probabile".
Europa, ripresa moderata
Gli esperti leggono la ripresa che verrà come "moderata" e dicono che sarà trainata principalmente dal settore industriale grazie al rilancio delle esportazioni dopo il collasso verificatosi nel 2009.
Nel terzo trimestre, secondo la Commissione europea, il Pil crescerà dello 0,5%, nel quarto dello 0,2%. Nel primo e nel secondo trimestre dell'anno il Pil era cresciuto di 0,4% in entrambi i trimestri. Il miglioramento della previsione della Commissione europea è spiegato dall'impulso di crescita più forte di quanto anticipato grazie alla domanda esterna e dal profilo di crescita trimestrale nel 2009. La ripresa moderata dell'economia italiana, è scritto nel rapporto di previsione, dipende dal sostegno della domanda esterna che favorirà gli investimenti in equipaggiamenti. Tale risultato è anche dovuto agli incentivi fiscali terminati alla fine di giugno. Invece gli investimenti nel settore delle costruzioni rimarrà debole nei prossimi trimestri. La situazione del mercato del lavoro viene giudicata "fragile" e "continuerà a pesare sulla dinamica del consumo privato". Per quanto riguarda il profilo trimestrale della crescita del Pil i dati più recenti sulla produzione industriale e sulla fiducia del business indicano che l'espansione economica nel terzo trimestre continuerà allo stesso ritmo dei primi due trimestri dell'anno. La ripresa dovrebbe rallentare nell'ultimo trimestre dell'anno a causa della attesa decelerazione della domanda globale. Le prospettive di medio termine per l'economia italiana appaiono soggette sia a rischi al rialzo sia a rischi al ribasso della previsione di crescita. Da una parte la domanda globale potrebbe rivelarsi più forte di quanto anticipato con effetti favorevoli per gli investimenti delle imprese. Dall'altra parte possibili nuove tensioni e incertezze sui mercati finanziari possono condizionare negativamente la fiducia degli operatori economici.
Germania e Polonia superstar
Ma sarà in Germania e Polonia che quest'anno si assisterà a un vero e proprio balzo di crescita. Con una stima di Pil al 3,4% i due Paesi guidano il gruppone dei sette che costituiscono l'80% del Pil Ue. Diversa però la situazione tra i due paesi: nel 2009 la Germania registrò una crescita negativa pari a -4,7%, mentre in Polonia il Pil fu in rialzo dell'1,7%. A distanza seguono Olanda (1,9), Regno Unito (1,7%), Francia (1,6%) e Italia (1,1%), penultima della lista che vede all'ultimo posto la Spagna (-0,3%), unica tra i 7 paesi a trovarsi in recessione.
La classifica di Bruxelles
Ecco la classifica, secondo le previsioni, sulla crescita 2010 delle principali economie europee, che insieme rappresentano l'80% del Pil della Ue. Nella tabella anche le precedenti stime di Bruxelles del maggio 2010.
Precedente
Pil 2010 previsione
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GERMANIA 3,4% 1,2%
POLONIA 3,4% 2,7%
PAESI BASSI 1,9% 1,3%
REGNO UNITO 1,7% 1,2%
FRANCIA 1,6% 1,3%
ITALIA 1,1% 0,8%
SPAGNA -0,3% -0,4%
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EUROZONA 1,7% 0,9%
UE-27 1,8% 1,0%
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