La borsa “green”.
Negli ultimi quindici giorni è continuata la variabilità nel settore “pure renewables” già riscontrata dall’inizio del 2010. Sebbene il trend sia tendenzialmente stabile o positivo, l’indice Irex ha vissuto numerose alternanze tra momenti di crescita e di flessione. Tali “up and down” sono riconducibili anche alle attese circa le politiche pubbliche di sviluppo delle rinnovabili e, segnatamente, alla riforma del sistema degli incentivi. Inoltre alcuni titoli “sottili” risentono fortemente del sentiment del mercato.
Anche gli altri settori - il mercato nel complesso e il settore energetico tradizionale - stanno attraversando una fase incerta, ma le oscillazioni appaiono meno marcate di quelle dell’Irex. Il possibile rinvio a dopo le elezioni amministrative delle decisioni riguardo il nuovo Conto energia per il fotovoltaico rappresenta un elemento di incertezza che non favorisce lo sviluppo e la stabilità del mercato. Taluni temono addirittura che ciò possa rallentare gli investimenti e scoraggiare gli investitori esteri.
Ciononostante le aziende del settore proseguono nel loro cammino di crescita. Dopo la pubblicazione del piano strategico di ErgyCapital, avvenuta nello scorso mese, anche Erg Renew ha esposto i propri piani di investimento al 2013. Nelle proiezioni della società si prevede una capacità installata pari a 429 megawatt, a cui corrisponderanno 254 milioni di euro di investimenti. La società, tuttavia, prevede per il bilancio 2009 un disavanzo di 28 milioni di euro.
Molte altre società stanno realizzando significativi investimenti. Tra queste Alerion, che ha sottoscritto un accordo con il gruppo Siliken per la fornitura e installazione di un impianto fotovoltaico da 14 megawatt a Castellaneta, in provincia di Taranto, che sarà realizzato entro giugno 2010. TerniEnergia ha annunciato di aver ottenuto ricavi per 4,4 milioni di euro per un impianto realizzato per conto di Saim Energy, già allacciato alla rete.
Nel complesso, il settore continua a mostrarsi dinamico sotto il profilo industriale, nonostante la volatilità del mercato mobiliare. Piuttosto che la possibile formazione di una bolla speculativa, talvolta paventata da alcuni analisti, è da valutare con attenzione la qualità dei diversi titoli, date le sensibili diversità industriali e finanziarie esistenti tra le società operanti nel comparto delle rinnovabili. È prevedibile che con la maturazione del mercato si assisterà anche a un processo di progressiva selezione degli operatori.
articolo visto su: e-gazette.it
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