mercoledì 30 dicembre 2009

Scudo fiscale: gettito record.

 

Con lo scudo fiscale sono rientrati 95 miliardi, oltre 6 punti di prodotto interno lordo. Il gettito per l'Erario è di 4,75 miliardi, uno in più di quello utilizzato per coprire alcune voci previste in Finanziaria. Ci sarebbero quindi le condizioni per il decreto sugli incentivi e per abbassare le imposte. Il viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas annuncia che il 2010 sarà l’anno della riforma fiscale e del taglio alle tasse «ma la spesa pubblica va ridotta».

Dal ministero è venuta una nota molto chiara su questo punto: «Il tempo dei paradisi fiscali è finito per sempre. Portare o tenere i soldi nei paradisi fiscali non conviene più, nè economicamente nè fiscalmente. Il rendimento è minimo, il rischio è massimo». Per quanto riguarda la riapertura dei termini, l'aliquota dell'imposta sostitutiva è stata portata dal 5% al 6% per chi rimpatrierà i capitali entro fine febbraio e al 7% per chi lo farà entro fine aprile. Quanto al gettito previsto secondo fonti bancarie potrebbe essere di ulteriori 30 miliardi. È stato fatto anche un bilancio dei rientri effettuati dai big del credito. Si tratterebbe di oltre 23 miliardi ottenuti sommando i risultati realizzati da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Bnl, Banco Popolare e Ubibanca.

Per Intesa Sanpaolo il dato è relativo alla dichiarazione fatta da Corrado Passera in prossimità della prima scadenza (15 dicembre). Non cambia la cifra neanche Unicredit che ha indicato in 4,5 miliardi i capitali rientrati dei quali la stragrande maggioranza (circa 90%) è rappresentata da rimpatri fisici. Ai due big si aggiungono gli oltre 2 miliardi del Monte dei Paschi che sottolinea come abbia assistito la clientela, in buona parte nuova, senza la capillare presenza all'estero che caratterizza i principali concorrenti. Altri 2 miliardi di rimpatri sono stati realizzati dalla Bnl. A fronte di questi risultati diventa più probabile il decreto incentivi per gennaio.

Oltre all'auto (il Gpl e il metano), gli incentivi interesserebbero anche gli elettrodomestici e le cucine ma non quelle di lusso. Queste misure richiederebbero rispettivamente 300 milioni e 150 milioni di euro. Sul tappeto anche incentivi per le macchine utensili (altri 100 milioni). Attualmente sono previste detrazioni fiscali del 20% per l'acquisto di elettrodomestici fino a un massimo di 10 mila euro purchè però rientrino nelle ristrutturazioni.

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